Nel corso dell’anno 2022, l’Italia ha segnato un notevole traguardo nel settore tessile, riuscendo a scalare la classifica dei principali paesi esportatori a livello globale e posizionandosi al prestigioso terzo posto. Questo exploit è stato il risultato di una crescente competitività e di un costante impegno nell’innovazione e nella qualità dei prodotti tessili italiani.

La quota di mercato italiana, stimata al 4,8%, ha consolidato ulteriormente la posizione dell’Italia tra i principali player globali del settore tessile, attestandosi strategicamente tra la solida Germania e l’influente India.

Un elemento chiave del successo italiano nel settore tessile durante il 2022 è stata la straordinaria variazione positiva delle esportazioni, registrando un aumento del +18,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ovvero il 2021. Questo incremento ha contribuito in modo significativo a consolidare la posizione di leadership dell’Italia nel mercato tessile globale.

Guardando alle destinazioni delle nostre esportazioni tessili nel corso del 2022, emerge una serie di mercati di rilevanza, espressi in milioni di euro: la Germania (1.104), la Francia (1.027), la Romania (759), la Spagna (668), gli Stati Uniti (591), la Cina (477), la Turchia (467), la Tunisia (439), il Portogallo (375) e il Regno Unito (365). Questi dati riflettono la diversificazione delle destinazioni delle esportazioni italiane e l’ampia portata internazionale dell’industria tessile del paese.

All’interno del territorio italiano, alcune regioni si sono particolarmente distinte per la loro produttività nel settore tessile, contribuendo in modo sostanziale alle esportazioni totali. La Lombardia, ad esempio, ha guidato il percorso con una quota del 36,3%, seguita dal Piemonte al 17,6%, la Toscana al 15,1%, il Veneto all’11,8%, l’Emilia-Romagna al 6,8%, il Friuli Venezia Giulia al 2,0%, il Lazio all’1,9%, l’Umbria all’1,1% e le Marche all’1,0%. Questa distribuzione geografica riflette la vitalità e la diversificazione delle aree di produzione tessile in Italia.

Per quanto riguarda i prodotti tessili esportati, essi si suddividono in diverse categorie, ciascuna con la sua relativa quota percentuale. I tessuti (esclusi i tessuti a maglia e all’uncinetto, nonché i rivestimenti tessili per pavimenti) rappresentano il 38,3% delle esportazioni totali, seguiti dai prodotti della preparazione e filatura di fibre tessili (fili cardati, pettinati, filati di carta o cucirini ecc.) con il 14,8%. I tessuti non tessuti e gli articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento) costituiscono il 10,8%, mentre i tessuti a maglia contribuiscono con il 10,6%. Altri articoli tessili tecnici e industriali rappresentano il 10,3% delle esportazioni.

Questi dati testimoniano in modo inequivocabile il notevole successo e l’importanza del settore tessile italiano nell’ambito delle esportazioni globali, posizionandolo in una posizione di rilievo a livello internazionale. L’industria tessile italiana si conferma, quindi, una forza trainante dell’economia del paese, sottolineando il valore del “made in Italy” nel mondo della moda e dei tessuti di alta qualità. (Fonte: Osservatorio Economico MAECI su dati ISTAT). #consulenza #export #consulenzaexport #internazionalizzazione #madeinitaly #pmi #business #tem #commercioestero #esportare #vendereallestero #tessile #textile #clothes #dress #italian #moda #fashion #silk #cotton #wool #filati #cotone #seta #lana #cachemire

Nel 2022 l’Italia recupera una posizione arrivando al 3° posto tra i principali paesi esportatori al mondo nel settore dei prodotti tessili.

La nostra posizione come quota di mercato si trova tra Germania ed India si attesta al 4,8%.

Il settore tessile italiano registra una variazione positiva del +18,1% rispetto allo stesso periodo del 2021 ed i principali paesi di destinazione delle nostre esportazioni in base ai dati dell’anno 2022, sono (valori espressi in milioni di euro): la Germania (1.104), la Francia (1.027), la Romania (759), la Spagna (668), gli USA (591), la Cina (477), la Turchia (467), la Tunisia (439), il Portogallo (375) e lo UK (365).

Le regioni italiane più produttive del settore con relativa quota percentuale sull’export totale sono la Lombardia (36,3%), Il Piemonte (17,6%), la Toscana (15,1%), il Veneto (11,8%), l’Emilia-Romagna (6,8%), il Friuli Venezia Giulia (2,0%), il Lazio (1,9%), l’Umbria (1,1%) e le Marche (1,0%).

I prodotti maggiormente esportati sono (con relativa quota percentuale): Tessuti (esclusi tessuti a maglia e all’uncinetto e rivestimenti tessili per pavimenti) per il 38,3%; Prodotti della preparazione e filatura di fibre tessili (fili cardati, pettinati, filati di carta o cucirini ecc.) per il 14,8%; i Tessuti non tessuti e articoli in tali materie (esclusi gli articoli di abbigliamento) per il 10,8%; i Tessuti a maglia per il 10,6% ed altri articoli tessili tecnici e industri per il 10,3%.

 (Fonte: Osservatorio Economico MAECI su dati ISTAT).

#consulenza #export #consulenzaexport #internazionalizzazione #madeinitaly #pmi #business #tem #commercioestero #esportare #vendereallestero #tessile #textile #clothes #dress #italian # moda #fashion #silk #cotton #wool #filati #cotone #seta #lana  #cachemire