In termini generali l’export delle diverse regioni italiana del terzo trimestre del 2022 prosegue nella sua crescita congiunturale.

il Nord-ovest +2,0%, il Nord-est +1,8%, Il Centro +3,9%, mentre il Sud e le Isole registrano un lieve calo del -0,6%.

Su base annua l’export conferma la sua crescita se rapportata allo stesso periodo dell’anno scorso segnando un ottimo +21,2%.

Le regioni italiane che maggiormente si sono distinte per contributo alla variazione di quote export sono: le Marche (+89,4%), la Sardegna (+73,9%), la Sicilia (+66,7%), la Valle d’Aosta (+39,0%), la Calabria (+31,6%), l’Umbria (+29,7%), la Liguria (+27,2%), la Campania (+26,9%), il Friuli Venezia Giulia (+22,4%), la Lombardia (+20,5%), la provincia di Trento (+19,4%),  la Puglia (+18,8%), il Piemonte (+18,1%), il Veneto (+17,5%), il Lazio e l’Emilia-Romagna (entrambe +16,9%), la provincia di Bolzano (+16,1%), la Toscana (+10,8%), la Basilicata (+5,4%) e l’Abruzzo (+0,4%).

Con segno negativo troviamo il Molise (-12,9%).

Nei primi nove mesi del 2022, i contributi maggiori alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite della Lombardia verso Germania (+24,1%), Stati Uniti (+37,5%), Svizzera (+33,2%) e Spagna (+28,4%), delle Marche verso il Belgio (+391,0%) e dell’Emilia-Romagna verso gli Stati Uniti (+44,8%).

Apporti negativi, invece, provengono dal calo dell’export di Toscana (-15,6%), Friuli-Venezia Giulia (-72,0%) e Veneto (-12,1%) verso la Svizzera, di Lombardia e Piemonte verso la Russia (rispettivamente, -22,5% e -37,4%) e dell’Emilia-Romagna verso il Giappone (-15,9%).

L’analisi provinciale dell’export mostra performance positive per quasi tutte le province italiane: i contributi positivi più elevati si rilevano per Milano, Ascoli Piceno, Siracusa, Torino, Brescia, Cagliari, Vicenza, Modena, Bergamo e Bologna. Si segnalano dinamiche negative per Piacenza, Chieti, Massa-Carrara, Campobasso, Gorizia, Crotone, Caltanissetta e Palermo.

(Fonte Dati: ISTAT).

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