Durante il mese di settembre, l’andamento del commercio estero italiano ha mostrato una tendenza al ribasso, evidenziando un significativo calo del -4,5% rispetto al mese precedente. Questo dato rappresenta un segnale di rallentamento nell’attività economica che richiede un’analisi approfondita.

Se estendiamo l’analisi al trimestre che va da luglio a settembre, notiamo un lieve aumento delle esportazioni italiane del +0,3%. Tuttavia, su base annuale, emerge un declino più sostanziale, registrando un -6,6% che evidenzia una sfida significativa nel mantenimento di un flusso costante delle esportazioni.

Tra i nostri partner commerciali più rilevanti, spiccano le nazioni facenti parte del MERCOSUR, registrando un notevole incremento delle esportazioni italiane verso di loro con un +4,1%. Seguono il Giappone con un aumento del +2,4% e l’Olanda con un +1,7%.

Contemporaneamente, risultati negativi sono emersi nelle esportazioni verso alcuni paesi. La Romania ha mostrato un calo del -1,3%, mentre la Spagna ha registrato un -4,3%. I paesi dell’ASEAN hanno subito una contrazione del -4,5%, la Polonia del -5,2%, mentre Belgio e Francia entrambi hanno segnato un -5,4%. La Turchia ha registrato una decrescita del -5,6%, seguita dalla Svizzera con un -6,7%. Inoltre, la Germania ha evidenziato un decremento del -7,8%, la Repubblica Ceca un -8,4%, e l’Austria un -8,8%. Questi numeri indicano sfide significative nelle relazioni commerciali con questi paesi.

Ulteriori contrazioni sono state riscontrate con la Francia (-1,3%), la Repubblica Ceca (-1,6%), il Regno Unito con una caduta del -11,4%, gli USA con un -11,9%, i paesi dell’OPEC con una riduzione del -12,0%, e la Cina con una flessione del -13,7%.

Osservando i settori industriali, si notano performance contrastanti. Settori chiave dell’economia italiana hanno mostrato risultati positivi, mentre altri hanno contribuito maggiormente alla riduzione dell’export. Ad esempio, i metalli di base e i prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, hanno subito un calo del -19,4%. Anche le sostanze e i prodotti chimici hanno registrato una contrazione del -13,7%, così come i mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, con un -13,3%. Gli articoli in pelle, esclusi l’abbigliamento, hanno evidenziato una diminuzione del -14,4%, mentre gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici hanno segnato un -8,4%.

Tuttavia, su base annua, si è notato un aumento delle esportazioni di autoveicoli con un +20,3% e dei macchinari e apparecchi non classificati altrove (n.c.a.) con un +5,4%. Questi settori mostrano segnali di resilienza e potenziale crescita nonostante il contesto economico sfidante.

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