Il commercio estero italiano ha sperimentato un andamento negativo nel mese di luglio, riportando un calo sostanziale del -1,8% rispetto al mese precedente.
Se analizziamo il periodo trimestrale che va da maggio a luglio, le esportazioni italiane hanno subito una contrazione significativa del 2,5%, mentre su base annuale si è registrato un declino più marcato del -7,7%.
Tra i nostri partner commerciali, vale la pena sottolineare le performance eccezionali di alcuni paesi, tra cui spiccano le nazioni facenti parte dell’OPEC con un incremento del +20,1% nelle esportazioni verso di loro. Inoltre, la Turchia ha registrato una crescita del +11,3%, la Polonia del +5,7%, la Romania e i paesi dell’ASEAN del +2,8%, la Spagna del +2,3% e il Giappone del +2,0%.
Allo stesso tempo, siamo stati testimoni di risultati negativi nelle esportazioni verso alcuni paesi, tra cui l’Austria con una contrazione dello -0,8%, la Francia dello -1,3%, la Repubblica Ceca dello -1,6%, il Regno Unito con una caduta del -4,1%, la Germania con un decremento del -5,8%, la Svizzera con un calo del -6,2%, i paesi del MERCOSUR con una riduzione del -6,4%, i Paesi Bassi con una diminuzione del -11,0%, gli Stati Uniti con un declino del -14,0%, la Cina con una flessione del -14,5% e il Belgio con una drastica diminuzione del -52,3%.
Per quanto riguarda i settori industriali, sono emerse performance molto positive in settori chiave dell’economia italiana.
L’industria automobilistica ha registrato una crescita impressionante del +31,1%, il settore dell’elettronica ha segnato un incremento del +9,6%, i macchinari un aumento del +5,8%, mentre altre produzioni manifatturiere hanno visto un aumento del +3,7%. Infine, il settore alimentare ha evidenziato una salita del +3,2%.
Tra i settori che contribuiscono maggiormente alla riduzione tendenziale dell’export si segnalano: coke e prodotti petroliferi raffinati (-60,2%), articoli farmaceutici, chimico-medicali e botanici (-23,0%), metalli e prodotti in metallo (-13,9%), prodotti chimici (-15,0%), mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (-10,7%). (Fonte Dati: ISTAT).
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