CALO EXPORT PIEMONTE VERSO LA GERMANIA: -11,7%, MA NUOVE OPPORTUNITÀ ALL’ORIZZONTE!

In un contesto internazionale reso instabile dalle tensioni economiche e dai cambiamenti geopolitici, le esportazioni italiane tornano sotto i riflettori.

L’inasprimento delle politiche commerciali globali – come la recente mossa dell’ex presidente Trump di reintrodurre dazi su numerose categorie di prodotti – ha complicato i rapporti con partner strategici, tra cui spicca la Germania.

Proprio verso Berlino, il Piemonte registra luci e ombre. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese su base Istat, nel 2024 la regione ha esportato beni per un valore superiore a 8 miliardi di euro, posizionandosi al quarto posto tra le regioni italiane più attive sul mercato tedesco.

Tuttavia, rispetto all’anno precedente, si è verificata una riduzione significativa pari all’11,7%, che ha destato preoccupazione tra gli operatori economici.

Dinamiche territoriali contrastanti

L’analisi per province evidenzia andamenti eterogenei: mentre Torino, con 3,67 miliardi di euro esportati, accusa una contrazione pesante del 23,8%, realtà come Novara (+7,7%) e Cuneo (+3,6%) fanno segnare una dinamica positiva.

Anche il settore dei macchinari – uno dei fiori all’occhiello dell’industria piemontese – mostra una leggera crescita dello 0,8%, in netta controtendenza rispetto al calo medio nazionale del 5%.

Confartigianato attribuisce il rallentamento generale alla flessione della domanda tedesca, particolarmente impattante sui distretti meccanici e manifatturieri. Nonostante ciò, il Piemonte conserva una forte esposizione verso il mercato tedesco: circa il 6,1% del valore aggiunto regionale è legato agli scambi con la Germania.

Piemonte-Germania: flessione nel 2023, ma il 2024 mostra segnali incoraggianti

Nel 2023, secondo le rilevazioni di Unioncamere Piemonte e ICE-Agenzia, il valore delle esportazioni regionali verso la Germania si è attestato a 4,2 miliardi di euro, in calo rispetto ai 4,8 miliardi del 2022.

La Germania, primo partner commerciale europeo per il Piemonte, ha ridotto la domanda a causa della propria recessione interna, dell’aumento dei prezzi energetici e della riorganizzazione delle filiere globali.

Tra i settori maggiormente colpiti:

1. Automotive (-15,2%): Settore in Transizione

La Germania è tradizionalmente il mercato di riferimento per l’industria automobilistica piemontese, ma il 2023 ha confermato una fase critica:

  • Componentistica e forniture in calo per la riduzione della produzione tedesca di veicoli termici.
  • Elettrificazione e nuove tecnologie: alcune aziende (es. SKF, Sabelt) stanno riconvertendosi verso batterie, sistemi di ricarica e materiali leggeri, cogliendo opportunità nel mercato dell’auto elettrica.
  • Design e engineering (con player come Pininfarina e Italdesign) mantengono collaborazioni con BMW e Volkswagen, ma con volumi ridotti.

Prospettive 2025: Si punta su partnership per la mobilità sostenibile e su fondi PNRR per riconversione industriale.


2. Macchinari e Apparecchiature (-9,8%): Frenata negli Investimenti

La minore domanda di beni strumentali in Germania ha colpito:

  • Macchine utensili (es. Comau, Galdabini), legate alla produzione industriale.
  • Robotica e automazione, settore in controtendenza (+1,5%) grazie alla richiesta di soluzioni per l’industria 4.0.
  • Packaging (es. SMI Group), ancora stabile per la domanda tedesca nel food e farmaceutico.

Opportunità: Il Piano Industria 5.0 tedesco potrebbe trainare nuove commesse per l’automazione avanzata.

3. Agroalimentare (+3,5%): Il Made in Piemonte Resiste

Unico comparto in crescita, grazie a:

  • Vini (Barolo, Barbaresco, Moscato d’Asti) con +5% nonostante la concorrenza.
  • Riso (es. Riso Gallo, Riso Scotti), richiesto per la qualità e le varietà bio.
  • Cioccolato e dolciari (es. Caffarel, Venchi) in ripresa dopo la crisi dei costi energetici.

Sfide: Il cambio euro-dollaro penalizza ancora le esportazioni, ma il Piemonte punta su distretti integrati (es. Distretto del Vino di Langhe e Roero) per promuovere il brand.


4. Metallurgia (-12,1%): Energia e Concorrenza

La crisi dei costi ha colpito soprattutto:

  • Acciaio e leghe (es. Fonderie Pinerolesi), con margini erosi dalla concorrenza asiatica.
  • Alluminio e lavorati, dove alcune nicchie (es. componenti aerospaziali) tengono.

Rilancio: Si lavora su materiali innovativi (lega leggere per automotive) ed efficienza energetica.


5. Fashion e Design: Segnali Contrastanti

  • Tessile e calzaturiero in calo (-7%), ma con eccezioni come Maglificio Piemontese (lana high-end).
  • Arredamento e design (+1%), con aziende come Gufram che sfruttano il legame con il mercato premium tedesco.

Conclusioni: Dove si Gioca la Ripresa

    • High-tech e meccatronica: La Germania cerca innovazione, e il Piemonte (con poli come Environment Park e Politecnico di Torino) può competere.
    • Agroalimentare di qualità: Necessario rafforzare i canali Horeca e e-commerce.
    • Transizione verde: Idrogeno, riciclo metalli e energie rinnovabili sono temi caldi per joint venture.

Nuove opportunità nel futuro

Il 2025 si apre però con prospettive più favorevoli.

Alcuni comparti, come l’agroalimentare (+3,5%) – trainato da riso, dolci e vini a denominazione – e la meccatronica (+2,1%) mostrano segnali di vitalità.

In crescita anche il numero di PMI esportatrici: +8% rispetto all’anno precedente.

Le leve per il rilancio

Per consolidare la ripresa, la strategia regionale si articola su tre fronti principali:

  • Missioni istituzionali nei principali Länder tedeschi, come Baviera e Baden-Württemberg.
  • Fondi e incentivi per favorire l’internazionalizzazione delle PMI.
  • Collaborazioni tra università e imprese, con un focus su automotive e green economy.

Conclusione

Nonostante il forte rallentamento registrato nel 2023, il Piemonte conferma la propria vocazione all’export e la capacità di reagire grazie a settori dinamici e a un sistema produttivo flessibile.

Se accompagnate da politiche di sostegno mirate e una rinnovata strategia commerciale, le imprese piemontesi potranno tornare a crescere sul mercato tedesco e rafforzare il proprio ruolo nell’export italiano.